
Ho scritto pochi mesi fa il pezzo di commiato dalla vecchia cara curva Nord dell'Azzurri d'Italia con molta nostalgia e orgoglioso di esserci entrato spesso.
Come vuole la migliore tradizione bergamasca nel campo dell'edilizia le inesauribili maestranze locali vi hanno lavorato incessantemente giorno e notte pur di consegnare alla città per l'avvio di ottobre la risorta e bellissima nuova curva Pisani dell'Atalanta.
È ufficiale: dopo le celeberrime mura venete Bergamo ha tirato su il gran muro invalicabile dipinto di nero e di blu che per i nemici della sua magnifica squadra saranno i colori dei loro peggiori incubi.
Domenica 6 ottobre puntuali come neanche in Svizzera più di 9000 sportivi la riempiranno in ogni ordine di posto, possiamo immaginare che magico effetto possa riuscire a fare cantare a squarciagola per i ragazzi del Gasp con la gran cassa di risonanza garantita e amplificata dalla fiammante copertura integrale sopra le teste degli scatenati supporters neroazzurri, roba da impazzire letteralmente di gioia.
Era ora dicono i più, finalmente anche in Italia si comincia a fare sul serio sul fronte degli stadi di proprietà dotati di ogni comfort, come del resto funziona in Europa, Inghilterra in primis.
Mi perdonino i salentini tutti, tifosi e giocatori del Lecce, se mi permetto di sognare che grazie alla roboante spinta mai così potente del tifo orobico più caldo, Muriel appena subentrato segni il gol decisivo proprio sotto la grande muraglia neroblu, roba da non dormire - come direbbe il buon Antonio Percassi - per almeno una settimana!
Il meglio deve ancora venire