11 Luglio 2020, l'ultima volta che Josip Ilicic calca un terreno di gioco, la partita è contro la Juventus, lo Sloveno resta in campo 57', dopo sarà buio totale. Per la partita seguente contro il Brescia il calciatore non viene convocato, il motivo si legge da una comunicazione ufficiale della società Bergamasca nella quale si legge "infortunio muscolare". Le giornate di campionato passano e di Ilicic nemmeno l'ombra, i tifosi si iniziano a domandare se l'infortunio sia serio ma la verità è un'altra e viene a galla solo ad Agosto. Il club comunica "Ilicic ha deciso di tornare a casa sua in Slovenia per motivi personali", la città è incredula, i compagni di squadra dispiaciuti e tutti gli amanti dello sport si chiedono cosa ci sia di tanto personale da tenerlo fuori così a lungo? La risposta è la depressione, sì una di quelle malattie che non augureresti nemmeno al tuo peggior nemico, una malattia sottovalutata da parte di chi non l'ha dovuta mai affrontare, una malattia silenziosa che ti lancia in un silenzio assordante in cui rimani tu contro te stesso. La causa scatenante sembra essere stato il periodo di lockdown successivo al picco di morti a Bergamo. Questa situazione ha riesumato gli scheletri nell'armadio della vita dello Sloveno, il quale ha vissuto un infanzia difficile senza padre (morto quando aveva 7 mesi) e all'ombra della guerra in Slovenia per la quale è dovuto fuggire dalla sua città natia con i suoi familiari.
Siamo ormai al 17 Ottobre, sono passati più di 2 mesi e Ilicic viene di nuovo convocato per una partita ufficiale. Il giocatore della Dea sembra essere pronto sia moralmente che fisicamente per affrontare questa partita.
Bentornato Josip ci eri mancato.
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