
Nei film di Bud Spencer e Terence Hill il vecchio Bud era sempre il burbero buono, mentre Terence Hill era la simpatica canaglia. Ma chi l'avrebbe detto che in Cagliari-Inter andata in scena ieri sera sarebbe stato proprio un talentuoso come Perisic, uno che diresti adatto a fare il Terence Hill, con quei occhi azzurri, ad essere disposto a fare il burbero a centrocampo, lasciando libero l'amico Borja Valero di andare a spingersi in avanti strizzando gli occhi come il biondo cow-boy amato dalle donne, a dispetto della barba da Bud Spencer? E' proprio vero, quest'Inter di Spalletti è sempre più una squadra di amici, disposti ad aiutarsi l'un l'altro come negli spaghetti-western. Succede che nella bella Sardegna i nerazzurri nei minuti iniziali sono in netta difficoltà, ed è proprio il barbuto spagnolo a faticare a rientrare sul playmaker locale, l'esperto Cigarini, che avrebbe meritato una chanche in una grande squadra, ma questa è un'altra storia: Intanto si trova talmente bene a Cagliari che smista palloni che è un piacere. Allora Spalletti prima chiede a Perisic di accentrarsi per seguirlo, abbassando Borja Valero, schierandosi in uno speculare 3-5-1-1, poi fa una cosa romantica, da allenatore d'altri tempi, decide di liberare Borja Valero da ogni compito tattico, riportandolo trequartista, ma chiedendo a Gagliardini di alzarsi su Cigarini e mettendo Perisic a fare l'interno sinistro duellando con il battagliero talentuoso Barella. Così Perisic dagli occhi azzurri fa il Bud Spencer a centrocampo e il barbuto Borja Valero può fare il Terence Hill in avanti. Da quel momento la mole di lavoro di Handanovic si abbassa notevolmente, mentre si capisce che la mossa di Lopez di pressare alto non era stata frutto di arroganza e spregiudicatezza ideologica, ma un accorto pensiero che si traduce nel classico "la miglior difesa è l'attacco", perchè il Cagliari se si abbassa è destinato a subìre gol, come scopriremo al 28', e poi ancora nella ripresa, quando Andreolli e Romagna smetteranno di salire alti e Cigarini smetterà di alzarsi a sua volta su Gagliardini. Sarà allora che Spalletti tornerà al suo 4-2-3-1 e ogni volta che l'Inter entra in area, spinta dalle folate di Candreva sulla destra, fa gol, evidenziando i limiti dei difensori rossoblù o esaltando le doti di un Icardi sempre più killer, ma anche capace di venire spesso nella propria metà campo ad aiutare la squadra, la squadra degli amici, dove ogni giocatore fa due-tre ruoli a partita, con la squadra che cambia modulo a seconda della fase del match.
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