
Pizza, calcio, mafia: non è un caso che la parola calcio compaia spesso nel tipico stereotipo italiano recitato dagli stranieri e, a differenza di mafia, ci fa piacere. Forse al pari dei sudamericani, noi italiani viviamo di calcio, è una droga di cui non si può fare a meno. C’è chi, come gli inglesi, ha fatto delle bande di ultras una moda (gli hooligans per intenderci). Differentemente per noi è più un passatempo, uno scacciapensieri. È per questo che vediamo alcune squadre di Serie D scendere in campo circondate da stadi incandescenti, vedi il San Nicola, che non si fanno intimorire dalla bassa categoria e continuano a riempirsi incessantemente. Chi ci va spesso lo sa, lo stadio è una specie di bolla dove si possono mettere da parte, anche se per poco tempo, tutti i problemi quotidiani.
Per questo motivo dobbiamo rinascere, e siamo destinati a farlo. Ce lo insegna la storia che tutti i momenti bui finiscono, e dopo ognuno di questi i protagonisti trovano sempre motivo di riscatto. L’Italia e il campionato italiano hanno avuto un declino dal 2006 in poi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata calciopoli, sintomo che la mafia e la corruzione, almeno nello sport, vanno messe da parte. Non raggiungendo i mondiali abbiamo toccato il fondo, più in basso di così non si può scendere e attendiamo solo la risalita. I primi segnali di risveglio li abbiamo già avuti: la settimana scorsa in Champions ci sono state quattro vittorie italiane, non accadeva dal 2005 con Udinese, Milan, Inter e Juve. Dopo 13 anni di astinenza torniamo a testa alta e lo facciamo grazie a dei campioncini italiani. Insigne, Bernardeschi, Florenzi e Pellegrini, per citarne qualcuno, sono figli della nuova generazione, quella che ci farà uscire da questo periodo negativo. Toccherà a Mancini consolidare e rafforzare il gruppo.
Ricordiamo al mondo chi eravamo e che potremmo ritornare: campioni del mondo, l’urlo di Tardelli, l’imitazione di Grosso, la tripletta di Rossi contro il Brasile di Zico e Falcao, Pippo in fuorigioco, er cucchiaio di Totti e il codino di Baggio. Tra quanto rivivremo emozioni così forti? Sembra sia iniziato il Rinascimento del calcio italiano, non ci resta che aspettare.
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