
Caro Liverpool,
forse non doveva finire così. O meglio: non volevamo che finisse così. In questa finale siamo stati tutti un po' tuoi tifosi, con la speranza che qualcuno interrompesse la scia d'oro del Real Madrid. Eppure, la vita è ingiusta. E anche se si tratta della peggiore frase che mi abbiano mai detto, è l'unica che riesco a dirti dopo una brutta sconfitta.
La tua avventura in Champions League è una favola. Sei nel girone con Siviglia, Spartak Mosca e Maribor. Vinci il tuo girone e passi agli ottavi dove incontrerai il Porto. Arrivi ai quarti e un ostacolo grande si pone: il Manchester City di Guardiola. E tu, Liverpool, ce la fai. Inaspettatamente. In semifinale ti trovi la Roma e riesci a sconfiggere anche lei.
Ora ti manca la finale. Contro i giganti, ma sai che in 90' tutto può succedere. A guidarti c'è Jurgen Klopp. Nel 2013, disputò la finale contro il Bayern Monaco con il suo Borussia Dortmund. Chissà se ha ripensato a quel momento e chissà se ha rivisto i suoi ragazzi di Dortmund. Hummels, Gundogan, Reus, Lewandowski e gli altri. Ma oggi loro non ci sono. Ci sono Salah, Firmino, Manè e tutta la squadra. Ma questa finale, sembra non destinata a voi e chissà se Jurgen Klopp ha ripensato a quel 2013.
Caro Liverpool, grazie. Grazie per aver cercato di tener testa al gigante e non importa dove tu possa aver sbagliato, perchè sei stato grande, anzi grandissimo.
You'll never walk alone, Liverpool.
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