
Sono una mamma, mamma di 2 maschi per la precisione, e credo di avere già detto molto! Io e mio marito abbiamo sempre creduto nell’importanza dello sport. Per noi non esiste una crescita sana se non è accompagnata anche da una buona dose di attività fisica. Siamo due sportivi e non potevamo non trasmettere le nostre passioni ai nostri figli.
Ma ovviamente le nostre passioni erano (dico erano perché ormai si sono unificate) diverse! Io amante dello sci e del cavallo, lui appassionato di calcio, corsa e palestra.
Avendo due figli maschi quale passione poteva prendere il sopravvento? Avrebbero mai potuto seguire la mamma nelle meravigliose discese sulle nevi? Molto ma molto più semplice iniziare a dare calci a un pallone fin da piccoli! E fu così che il calcio diventò dal 2006, anno in cui il primogenito ha compiuto 6 anni, lo sport ufficiale della nostra famiglia.
Fin qua niente di strano, tantissimi ragazzini giocano a calcio no? Ma la natura ha voluto che Lorenzo, il grande, fosse dotato in fatto di piedi e che quindi una normale attività calcistica non bastasse. Lorenzo ha sempre così giocato in squadre abbastanza importanti e di conseguenza ha sempre fatto campionati e tornei impegnativi che hanno richiesto da subito allenamenti pesanti (non limitati alle classiche 2 o 3 ore a settimana) ma soprattutto che hanno richiesto fino alla scorsa stagione (quest’anno che la squadra è professionistica è indipendente, evviva!) la presenza di mamma e papà ad accompagnarlo in giro per l’Italia a fare partite.
I nostri week end di relax? Inesistenti! Sono completamente votati al calcio: il sabato pomeriggio gioca Tommaso, il piccolo, e la domenica gioca Lorenzo.
Ammetto che ormai sono la tifosa numero 1 dei miei figli, non potrebbe essere diverso. Soffro quando giocano male, gioisco quando fanno bella figura, vado fuori di testa quando segnano! Sono la loro mamma ma anche una tifosa, un tecnico, un massaggiatore , un nutrizionista, un procuratore, un allenatore…un po’ di parte!
Molti genitori ci danno dei matti, dicono che è troppo impegnativo quello che facciamo perché poi tanto #nonèchenostrofigliodiventeràuncampione (la frase è sempre questa). Ma certo, lo sappiamo anche noi, anzi io spero che i ragazzi studino, si laureino e facciano quello che più gli piace. Ma per ora perché non assecondarli?
Cosa c’è di male nel credere nei sogni? Soprattutto quando li aiutano a crescere in maniera sana? In fin dei conti i grandi campioni hanno sempre avuto dei grandi genitori che credevano in loro fin da piccoli, che si sono alzati all’alba per portarli alle gare (di qualsiasi genere fossero), hanno macinato chilometri, li hanno sostenuti nei momenti difficili ed urlato e gioito con loro per le vittorie e le conquiste. Li hanno medicati, hanno svuotato borse puzzolenti e pulito scarpette infangate…hanno preparato panini e the caldo, hanno imparato a conoscere ed amare i loro compagni di squadra e si sono dispiaciuti quando sono andati via. Lo sport è anche tutto questo. È faticoso è vero, molto più facile passare le domeniche al caldo davanti alla tv. Ma ormai la nostra vita è fatta così e finché i nostri figli si divertiranno io e il papà saremo i loro più grandi tifosi! Forza ragazzi!
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