
"Penso che giornate come quella dell'otto Ottobre 2017 molti di noi la ricorderanno a lungo. Non è facile fermare il tempo, almeno idealmente, e ritrovare una cinquantina di persona conosciutesi negli ultimi 35 anni che al loro ritrovarsi hanno fatto riaffiorare ricordi che parevano oltremodo sopiti e che sembravano rimossi solo riguardandosi negli occhi!": così ha parlato il presidente della Ass. Villari-Cardile Pancrazio Puglia nel consueto raduno di fine stagione (la trentaseiesima per l'esattezza) ai compagni di squadra e amici di sempre.
Perchè la Villari Cardile detiene nella città di Messina un piccolo record che pochi conoscono: 36 anni di continua e ininterrotta attività che neanche le società di punta presenti sullo Stretto possono vantare.
E' una piccola grande storia quella della squadra giallorossa, fatta di tornei in campi e condizioni impossibili, ad orari ancora più assurdi (come giocare in pieno inverno le gare casalinghe al vecchio campo di Gescal alle 7.45) e anche di imprese memorabili.
Un gruppo di amici dove alla fine l'abilità vera è stata non quella tecnica, ma quella morale e mentale che ha reso possibile il raduno dello scorso anno dove da tutta Italia gli ex storici della squadra e gli attuali giocatori si sono ritrovati e si sono riabbracciati per festeggiare il trentacinquesimo della società.
Non esistono sponsor, o se ci sono stati sono stati sovrastati dalla passione del Rag, Pancrazio e da suo fratello Lillo (record man di presenze con 841 partite giocate e altrettanti palloni spediti in chissà quale fiumara), degli altri soci fondatori come Salvatore Cuscinà, Pietro Grimaldi, che negli anni hanno usufruito delle prestazioni mirabolanti di Salvatore Berenato (capocannoniere di tutti i tempi con ben 353 reti) che ha lasciato il testimone al figlio Tony che ha in pochi anni realizzato 100 reti, e di Sebastiano Caputo : il braccio armato e la mente della squadra.
Tutti ci si autotassava per giocare, per comprare le maglie, per sostenere la passione, per legare il gruppo che è poi andato al di fuori del terreno del gioco stesso.
Una filosofia che si è estrinsecata grazie alla collaborazione dei vari Cardile, Mimmo Rinaldi (che con Alessandro Pino ha contribuito alla reunion), di Luttino, di Vinci ragazzi che sono cresciuti anche dal punto vista umano, all'interno del gruppo.
Tralasciando i numeri freddi che però dimostrano che negli anni della Uisp e ora del Msp la squadra del presidente Puglia (che tiene aggiornati sempre i dati) ha giocato tantissimo: ben 1179 gare. Una enormità in così ampio spazio temporale che ha fatto da testimone alla parabola della città dello Stretto in cui per molto tempo il "calcio minore" ha fatto da traino anche sociale e che adesso attraversa un momento di grave crisi.
Rivedersi dopo tanto tempo, soprattutto per il sottoscritto che ormai abita lontano fisicamente, è stata una meravigliosa esperienza.
Ritrovarsi con chili in più e capelli in meno, in maniera purtroppo inversamente proporzionale, è stato malinconico ma bello.
Ognuno di noi ha bisogno nella sua vita di avere fatto parte di qualcosa, e la Villari-Cardile è stato quel qualcosa...un gruppo importante che è sopravvissuto anche dopo che l'età e gli acciacchi mi e ci hanno colpito. Vedere i bambini di un tempo diventare calciatori e padri di famiglia, sentire e raccontarsi il percorso fatto di fronte a una grigliata o a una focaccia messinese come se 35 anni fossero volati via è una bella sensazione.
Qualcuno purtroppo, ma è la vita, ci ha lasciato prematuramente: come Peppino Villari e la sua ironia e durezza in campo e dolcezza fuori sono e saranno ricordati sempre.
I tempi purtroppo sono cambiati, ma è stato bello averli vissuti insieme a Bertuccelli, Maiorana, di Giannetto (ladro di salsicce) e tutti quelli che per motivi di spazio non sono riuscito a nominare.
E' stata una esperienza unica e un privilegio farne parte ed è giusto esibirla con orgoglio.
Forza Villari Cardile.
Ora e sempre.

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