Il Bayern non è una di quelle strapotenze economiche che entrano di prepotenza nel calcio, spendendo fior fior di quattrini, per poi ritrovarsi i conti in rosso negli esercizi successivi, infatti, dietro tutte le vittorie c'è una vera e propria azienda calcistica dove ognuno ha il suo ruolo e tutto è programmato nei minimi dettagli.
'Vincere non significa spendere', potremo riassumere così il verbo del Bayern che in questi ultimi 28 anni ha avuto sempre un utile positivo nei vari esercizi annuali, toccando il picco nel 2018/19 con 52,2 milioni. Nel 2020 è stata una delle poche squadre, in piena pandemia, a riportare un bilancio in attivo per circa 9 milioni al netto delle tasse, con ricavi per 698 milioni di euro di cui 196,5milioni vengono da sponsorizzazioni, 152 milioni dai biglietti venduti e 121 milioni dai diritti TV, più altri proventi mentre i costi si sono attestati sui 314,8 milioni. Numeri da capogiro considerato il momento e le difficoltà economiche che stanno affrontando tutte le grandi squadre europee e a questi vanno aggiunte le vittorie sul campo (42 gare vinte su 48 disputate con in mezzo 15 successi di fila nel 2020) e i trofei 6/6 per la squadra tedesca che eguaglia il record europeo del Barcellona del 2009.
Ma tutto questo non è avvenuto per caso poiché dietro c'è stato un lungo lavoro durato anni e portato avanti soprattutto da Rummenigge, in società dal 1991, dapprima come vicepresidente onorario del club e poi come presidente del comparto sportivo per volere di Herbert Hainer, numero 1 del club. A Rummenigge è pronto a subentrare il prossimo anno, come presidente del comparto sportivo societario, Oliver Kahn, già membro del board da un anno, anch'esso figura storica del club e che difficilmente sfigurerà rispetto al suo predecessore. Tutto questo fa capire come la società tedesca sia una macchina ben oliata dove tutto sembra girare nel verso giusto.
A livello di rosa non gli si può contestare nulla a questo Bayern, nemmeno in questo caso riusciamo a trovargli dei difetti e quando giocatori dal calibro di Alaba sono sul piede di partenza ecco che la freddezza glaciale dei tedeschi porta a risultati insperati, mettendo a colpo niente poco di meno che Dayot Upamecano, uno dei difensori più ambiti d'Europa, che andrà al Bayern al termine della stagione per 42,5 milioni di euro.
Insomma in Europa il Bayern regna incontrastato su tutti i campi, cercasi avversari degni.
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