
Stesse origini, stesso fiuto del gol e movenze feline fanno del nostro magico millenial un vero crac come non se ne vedevano da tempo in azzurro. Mino Raiola suo lungimirante manager gongola come mai finora, dimostrando di essere in assoluto un top procuratore secondo solo ,almeno in Italia , alla leggenda Giovanni Branchini. Tornando volentieri a Kean, ho subito pensato all'accostamento con il fuoriclasse Drogba della Costa d'Avorio vera ira d'iddio capace di far vincere da solo la Champions League al Chelsea di Di Matteo, un vero miracolo sportivo direi.
La potenza fisica che ancora li divide è destinata con lo sviluppo sicuro del nostro fenomeno ad accorciarsi, il resto spetta al campo e alla Juventus che se lo ritrova in organico e ne farà di certo il futuro suo cannoniere più brillante. Moise me lo ha fatto rivedere e credo proprio di non avere alcuna visione se non quella di un autentico campione in grado di rivitalizzare il nostro movimento grazie alle sue doti calcistiche ed umane fuori dal comune. Non ho scritto tanto per scrivere il riferimento anzitutto alla sua persona e mi preme di chiarire il concetto facendo riferimento al recente passato proprio in azzurro del ragazzo prodigio.
Mi riferisco al trattamento subito per mano di Paolo Nicolato mago della Primavera del Chievo ma incomprensibile se non deleterio nei suoi confronti guidando la Nazionaale Under 19 giustamente perdente nella finale dell'Europeo 2018. Per chi ancora non lo sapesse Kean ne fu da subito leader e goleador, ma per qualche strana congiunzione astrale ne divenne anche e soprattutto il vero caso ingestibile per presunti atteggiamenti irriguardosi e riprovevoli verso il gruppo che ne decretarono addirittura l'esclusione nella finalissima con il Portogallo poi vincitore, che ancora ci ringrazia per questo.
Immagino sia fin troppo facile darmi del polemico o del bastian contrario come mi si rimprovera spesso, ma la mia memoria vuole esclusivamente tutelare anzitutto Kean e quelli come lui dai soliti amici del giorno dopo che spopolano da sempre in Italia, quegli stessi insopportabili adulatori che prima magari non lo vedevano proprio, fosse anche solo per lo stesso colore della pelle di Balotelli tanto per essere chiaro fino in fondo.
Il ragazzo nato e cresciuto a Vercelli da genitori ivoriani mi appare assolutamente brillante e intelligente, perfettamente consapevole ed integrato da noi, soprattutto non potrà che migliorare nella società juventina, l'ambiente migliore che ci potessimo augurare per la sua formazione. Quindi dovremmo tutti imparare dal suo attuale ct Roberto Mancini come si trattano e rispettano i tanti numerosi bravi ragazzi di questa nostra freschissima e dotatissima novella Italia che son convinto possa rivincere finalmente quell'Europeo che manca proprio dall'anno in cui sono nato. Sto ovviamente parlando del lontano 1968, l'anno di Rombo di Tuono Gigi Riva, per cui non mi resta che augurare a Moise e i suoi fratellini di scatenare di nuovo il temporale della vittoria proprio a Wembley, nella piovosa Inghilterra dove si giocherà la finale dell'Europeo 2020.
Come volevasi dimostrare la previsione dell’autore si sta puntualmente realizzando.
Leggere questi articoli provoca il sicuro EFFETTO WOW ,ci si emoziona proprio.