
"Un giocatore come Cataldi fa pensare che il futuro non sia così nero". Parole e musica di Conte Antonio, all'epoca CT della nostra nazionale di calcio.
Secondo alcuni articoli di stampa, altrettanta stima riporrebbe Simone Inzaghi in Roberto Gagliardini, ma di questo apprezzamento, che costituirebbe (accompagnato da conguaglio economico) la base sulla quale l'Inter avrebbe l'Intenzione di tentare l'assalto a Milinkovic-Savic.
In attesa che il tecnico biancoceleste trovi le parole per esprimere quanto Gagliardini gli faccia pensare meno nero il futuro di una Lazio senza Milinkovic-Savic; proveremo a risalire controcorrente i fiumi di condizionali attraverso i quali la nuova trattativa eventuale avente ad oggetto il centrocampista serbo giunge a noi.
Controcorrente rispetto a chi ritiene che nel caso a metà agosto il centrocampista dovesse vestire ancora di biancoceleste potrebbe crearsi un momento propizio ad un assalto nerazzurro, riteniamo che il tempo non sia amico dell'Inter, poiché sarebbe l'ambizione a portarlo via da Roma, e ambizione vuole che il trasferimento tenda verso l'alto e non si limiti ad uno spostamento di lato.
È nell'ambizione, non nell'aspetto economico che va cercato anche il senso delle parole di Lotito, quando dice che avrebbe meno armi per trattenerlo: lo scorso anno ripartiva da una Champions sfuggita per punti zero e non poche recriminazioni.
Oggi, benché la società continui a tenere lo sguardo fisso alla cima della classifica (Il nuovo contratto di Inzaghi prevede un premio Scudetto), all'atto pratico si riparte da un ottavo posto, c'è da scalare. Che non si tratti di una questione di soldi Lotito lo ha detto chiaramente: "È riduttivo pensare che sia un problema di denaro, svilisce il rapporto che c’è tra noi e Milinkovic-Savic".
È ipotizzabile un inserimento dell'Inter tra una ventina di giorni, se saranno andati a posto alcuni tasselli nelle trattative nerazzurre, si sente dire. E allora ipotizziamo. Ipotizziamo che Marotta e Ausilio riescano a trovare una collocazione a Joao Mario & Co. Ipotizziamo un tesoretto accumulato dando una nuova squadra ad esuberi e fuori progetto.
Lotito non sarebbe più un problema, i soldi nemmeno, quale impedimento ancora rimarrebbe ad ostacolare il passaggio di Milinkovic Savic in nerazzurro? Lo stesso che sottrae a Lotito armi nella difesa di uno dei suoi campioni: l'ampiezza alare.
Sergej vorrebbe spiegare le ali verso club d'élite, quella cerchia ristretta di dominatrici dei propri campionati, che facciano incetta di scudetti e lo rendano competitivo nell'inseguire il sogno di ogni calciatore: sollevare la Champions per le orecchie.
Il tifoso che ammira trasognato la bacheca nerazzurra, può credere che quello sia l'approdo a cui Milinkovic ambisce. La vita e il calciomercato, al contrario ci insegnano come PSG e Manchester City, pur non avendo il blasone della beneamata, esercitino un'attrattiva di gran lunga superiore sui top player del calcio contemporaneo. Purtroppo per l'Inter, la grandezza non risiede sulle mensole.
Se Conte lo ritiene ancora capace di fare più luminoso il futuro del calcio, Cataldi sarebbe in un'alternativa realizzabile, ma senza contropartite tecniche; Lotito non ne accetta da anni, in quindici anni di presidenza si contano sulle dita di una mano.
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