
La prima uscita stagionale per l’Inter targata Antonio Conte è andata in scena a Lugano, sede del ritiro estivo dei nerazzurri. L’Inter e il Lugano si sono affrontati per aggiudicarsi la Casinò Lugano Cup. I nerazzurri hanno avuto la meglio e si sono imposti per 2-1 (reti di Sensi, Brozovic e Kryeziu). Ecco i segnali per il futuro che ci lascia questo match:
- Il modulo, come previsto, è il 3-5-2. In attesa di alcuni elementi non presenti perché in vacanza dopo gli impegni con le proprie Nazionali e in attesa dei nuovi acquisti che Conte chiede a gran voce, soprattutto in attacco, la squadra meneghina si schiera con Handanovic fra i pali e con De Vrij, Skriniar e D’Ambrosio in difesa. Candreva è l’esterno destro mentre Perisic quello sinistro. Al centro, in cabina di regia, Brozovic, affiancato dal nuovo acquisto Sensi e da Gagliardini. L’attacco, un po’ improvvisato, è composto dal baby gioiello della Primavera, Esposito, affiancato da Longo (ex promessa nerazzurra, ormai ampiamente fallita, con 27 anni sulla carta d’identità e in cerca di una prossima destinazione).
- Conte continua il lavoro di Spalletti, insiste su alcuni concetti e schemi già collaudati dalla squadra col tecnico di Certaldo, mentre ne cambia altri in funzione di un’organizzazione di gioco diversa. L’azione continua ad essere creata dal basso, De Vrij è il più centrale dei difensori, con compiti di impostazione; anche in caso di pressing avversario, si cerca di non buttare via la palla, riuscendo quindi ad uscire dall'aggressione degli avversari col palleggio e con l’appoggio dei centrocampisti.
- Candreva disputa una buona partita, il suo ruolo di competenza è l’esterno destro a tutta fascia, ruolo in cui Conte lo aveva già impiegato in Nazionale. I test fisici dimostrano che Candreva è il più in forma tra i suoi compagni, forse anche per questo il nuovo acquisto Valentino Lazaro parte dalla panchina. L’austriaco entra nel secondo tempo, prova a mettersi in mostra con qualche bella giocata per saltare il diretto avversario, ma si nota la mancanza di adattamento, evidentemente dovuta ad un feeling coi compagni ancora da trovare in campo. Attenzione quindi a Candreva, che parte come sostituito di Lazaro ma potrebbe avere lui più chance da titolare, soprattutto a inizio stagione.
- Sensi e Brozovic sono i migliori in campo. Entrambi in gol con tiri da fuori area, fanno notare delle buone giocate. Le azioni dell’Inter passano dai loro piedi. È Brozovic il regista davanti la difesa (almeno per questa partita), mentre Sensi è nella posizione da mezz’ala; una mezz’ala di palleggio comunque, ma di costante appoggio alla squadra anche in avanti. Gagliardini, l’altra mezz’ala, punta più sugli inserimenti in area per sfruttare i propri centimetri e sul far legna a centrocampo. La sua prestazione appare un po’ sottotono, probabilmente dovuta ad una condizione fisica che, per i calciatori di stazza come lui, si fa più fatica ad acquisire.
- Sebastiano Esposito, il gioiello che l’Inter prova a coccolarsi, rifiutando tutte le offerte arrivate anche da club di prestigio come il PSG, è l’unico a giocare 90 minuti. Per lui una prestazione sufficiente, con buoni movimenti ma scarse occasioni da gol. Chiaramente il suo minutaggio dipende dalla mancanze di alternative nel reparto: l’unico attaccante in panchina, Edoardo Vergani, sostituisce uno stanco Longo. Colidio, l’altro Primavera convocato per il ritiro, non era disponibile per problemi di salute. Non va comunque scartata la possibilità di vedere nel corso dell'anno il nome di Sebastiano tra i convocati di Conte.
- Anno nuovo stesso Dalbert. Tra i giocatori ai margini del progetto, ma comunque mandati in campo da Conte per dar riposo ai titolari, è nettamente il peggiore. In un ruolo che, sulla carta potrebbe essere più suo rispetto a quello da terzino con Spalletti, non trova mai la giusta posizione, si perde per due volte l’uomo in marcatura e, in una delle due occasioni, nasce il cross per il gol del Lugano.

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