
Alle ore 19 di venerdì 20 luglio, l'Avellino scendeva in campo, al Benito Stirpe di Frosinone, in occasione dell'amichevole di lusso contro la Roma. Amichevole che si è conclusa sul risultato di 1-1, con Paghera che risponde a Schick agguantando il pareggio soltanto nel finale, un risultato di lusso per gli irpini ma che, paradossalmente, si rivelerà l'ultimo della propria storia nel mondo dei professionisti: proprio durante quell'amichevole, infatti, il Covisoc decretava il fallimento della società irpina, per la seconda volta negli ultimi 8 anni dopo il fallimento del 2010, e proprio durante quell'amichevole, mentre la loro società falliva e spariva definitivamente dal calcio professionistico, i giocatori sudavano in campo, ignari di ciò che stava accadendo, e giocavano, pur essendo già virtualmente svincolati.
Un clima di totale surrealtà si è abbattuto sullo Stirpe in occasione di quest'amichevole, con la notizia ufficiale che iniziava a intercorrere tra i tifosi irpini mentre le squadre erano ancora sullo 0-0, ma l'elemento ancora più surreale è stato il calore dei tifosi, mai domi, calore culminato poi con l'esplosione di gioia al minuto 91, in occasione del pareggio firmato da Fabrizio Paghera.
Avellino che avrà ora tempo fino al 23 luglio per presentare ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, che si pronuncerà non sul merito ma sulla legittimità: è questa l'ultima carta rimasta da giocare al presidente Taccone, sicuro che questa strada sarà l'arma segreta che lo porterà a vincere il ricorso. Il problema è che la squadra ora potrebbe disertare i successivi allenamenti e, di conseguenza, le amichevoli contro Cavese e Virtus Francavilla.
Ora il titolo dell'Avellino, in caso di bocciatura anche da parte del Coni, dovrebbe passare nelle mani del sindaco della città, Vincenzo Ciampi, che potrebbe avere il compito di ricostruire la squadra per poterla rilanciare dai dilettanti.
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