
Il tandem ideale per l’attacco dell'Italia è con Insigne al fianco di Immobile. È la coppia più pronta. Più logica. Finora poco utilizzata o non sfruttata al massimo.
Insigne, sotto la guida di Carlo Ancelotti e con il processo di desarrizzazione in corso nel Napoli, sta evidenziando completamente le sue qualità offensive. Serve Insigne, perché è capace di saltare l'uomo e ha la predisposizione nell'intuire gli scenari delle azioni di gioco e i movimenti dei compagni. Questo gli consente di realizzare assist ben calibrati. Ha la stoffa del numero dieci. Porta l’imprevedibilità. Ha la piperina addosso. Può essere un incubo trovarsi a marcarlo. E deve diventarlo.
Immobile fa il lavoro sporco, lotta sulle seconde palle. Partecipa alla manovra andando incontro alla palla per innescare gli inserimenti. Sa smarcarsi. A questo aggiunge una preziosa proprietà di palleggio. È un centravanti di mestiere. Può segnare in ogni modo. Serve Immobile, perché insacca gol di continuo. Alla Lazio 73 gol in 98 partite, la sua media gol è devastante: 0,7444. Nessuno meglio di lui in media gol tra i bomber della storia biancoceleste.
Entrambi hanno un'inclinazione naturale per il pallone. Che poi abbiano incantato al Pescara in B e siano stati vice campioni d’Europa under 21 nel 2013, è retorica non necessaria.
Lorenzo e Ciro sono anche rappresentanti della simpatia e della genuinità degli italiani. Occorre pensare alla Nazionale come un immobile insigne. Un bene dal valore inestimabile.

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