
Da quando esiste il mondo, i capri espiatori e la scaramanzia sono un fattore determinante nella percezione delle cose da parte della gente. Anche ieri il tribunale popolare di internet ha emesso la sua sentenza: la sconfitta dell'Inter contro l'Udinese per 3-1 è colpa di Santon e Thohir. Il terzino nerazzurro ha perso palla in occasione dello 0-1 e ha procurato un rigore all'Udinese per un fallo di mano. Se però allarghiamo un po' di più lo sguardo vedremo che nella prima azione anche Skriniar si fa prendere alle spalle da Lasagna, mentre D'Ambrosio non fa bene la diagonale. Nell'azione del rigore che determinerà il 2-1 invece Perisic non tiene sulla corsa Widmer e Miranda si fa anticipare da Lasagna (unico errore del brasiliano tra l'altro). Per quanto riguarda Thohir, ammetto di essere in difficoltà, ogni volta che si presenta a San Siro l'Inter perde, ma insomma, non crederemo ancora alla superstizione nel ventunesimo secolo? Mah.
La sconfitta contro i tonici friulani può essere presa con filosofia, come giusto che sia, dopo 16 giornate prima o poi doveva capitare, ma sarebbe miope non vedere alcuni campanelli d'allarme: Spalletti che sbaglia la terza formazione consecutiva, poi corre ai ripari rimettendo il centrocampo che ci ha fatto vincere tante partite con Gagliardini, Vecino e Borja, ma alla fine squilibra tutto chiedendo agli stremati Candreva e Perisic di fare i tutto fascia. La condizione fisica è il secondo aspetto che preoccupa: si sono viste giocate inzuppate, muscoli sgonfi, scelte egoistiche, troppe distanze tra le linee, tiracci, tirelli e un po' di sfortuna con la traversa di Skriniar.
Però, diciamolo, una squadra così in forma, così fisicata sarà difficile rincontrarla: è l'Udinese, che dopo aver sperimentato gli assetti nel primo tempo, ha saputo premere a centrocampo con il pressing alto delle due mezzale Jankto e Barak tenendo l'Inter lontano dall'area, con Fofana che ha iniziato a spezzare il gioco dell'Inter come un bastoncino, mentre i due esterni Widmer e Adnan stavano più bassi e accorti rispetto al primo tempo, pronti a ripartire in velocità. Lasagna ha dimostrato di avere nell'Inter una vittima preferita (e se fosse lui il vice Icardi del futuro?), Bizzarri si è fatto trovare pronto e nessuno ha fatto male. Insomma, i friulani non saranno la squadra più forte, ma per una squadra stanca come l'Inter erano forse l'avversario peggiore, però magari mettere subito in campo la prestanza di Gagliardini e far riposare uno tra Candreva e Perisic lanciando Cancelo poteva servire. Chissà.
Per l'Inter, parliamoci chiaro, l'obiettivo era ed è il quarto posto, qualcuno ha pompato troppo allenatore e giocatori, non ci sono profeti, condottieri, neo-mourinhi, top-players, ma una buona squadra che deve lottare con convinzione e tenacia fino alla fine senza euforie e depressioni. Ora però bisogna trovare nuovi schemi, non bastano più solo cross e calci piazzati, con gli avversari che intasano sempre di più le fasce e attivano la contro aerea sui corner. Amala.
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