
La stagione era iniziata nel migliore dei modi: prima partita ufficiale, primo trofeo in palio e vittoria netta nei confronti di un ancora smarrito Real Madrid. La conquista della Supercoppa UEFA aveva tranquillizzato i tifosi, turbati da un pre-campionato non eccezionale; tuttavia, le ultime partite mostrano le nette difficoltà dell'Atlético Madrid nello scardinare la difesa avversaria e, soprattutto, nella fase difensiva sempre più debole.
Un esempio chiaro di tali difficoltà è stato il match in trasferta con il Celta Vigo, l'ultimo prima della sosta per le nazionali. Abituati al tipo di gioco del Cholo, fa strano e non poco vedere un secco 2-0 per i padroni di casa; le lacune difensive sono state abissali, rendendo il tutto troppo facile per gli avversari. E non solo: le statistiche di quel match sembrano parlare di un match equilibrato, e per possesso palla (46/54) e per tiri (10 entrambe); ma la squadra di Simeone non ha mai inquadrato lo specchio della porta nell'arco dell'intera partita. Perdere non fa mai piacere, ma in questo caso fa paura per la totale assenza di gioco offensivo e più di qualche pecca nella propria metà campo.
La partita di ieri doveva cancellare la brutta prestazione di Vigo ma così non è stato: l'Eibar è riuscito a tenere testa alla squadra madrilena, quasi sfiorando (e, se così fosse stato, non demeritatamente) l'impresa, con il goal del vantaggio all'87', salvo poi essere raggiunti in extremis dai padroni di casa grazie al ragazzino Borja Garcés.
Simeone ha molto da lavorare. Si è parlato durante il pre-campionato di un possibile cambio di modulo in base a qualche prova in allenamento, dal 4-4-2 al 4-3-3. Dati i problemi offensivi ormai noti dei Colchoneros non è un'opzione da scartare, ma il periodo degli esperimenti è finito, c'è da lavorare sodo e vincere, voce del verbo attualmente sconosciuta al Cholo.
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