
Lobanovski arriva alla stagione 1975 da detentore del campionato e della coppa nazionale, oltre ad essere ai quarti di finale in Coppa delle Coppe. In Europa ha fatto facilmente fuori CSKA Sofia e l'Eintracht Francoforte, forse troppo facilmente. Ci sono i turchi del Bursaspor ai quarti, dall'altra parte del tabellone il Real Madrid, se tutto va bene lo incontrano in finale: va meglio, Kiev strappa il biglietto per le semifinali infliggendo un 3-0 agli avversari, mentre i Blancos escono contro la Stella Rossa di Belgrado ai calci di rigore.
La vittoria contro i turchi convince i dirigenti del Partito a nominare Lobanovski Commissario Tecnico della Nazionale sovietica al posto dell'esonerato Konstantin Beskov. Bazylevich lo segue a ruota. Succede qualcosa di più unico che raro. Simboleggia la simpatia che il Partito nutre nei confronti dell'allenatore o il potere che questi si è conquistato all'interno del Sistema: la Federcalcio sovietica sposta la sede delle partite casalinghe dalla capitale Mosca a Kiev. L'attuale capitale ucraina fino ad allora ne aveva ospitate appena tre.
Gran parte del merito sembra debba essere attribuito a Vladimir Scherbitski, presidente del Consiglio dei ministri nella Repubblica Ucraina e, dall'inizio degli anni settanta, membro influente del Politburo. Appassionato di calcio, negli anni settanta e ottanta una sua chiamata può portare a Kiev calciatori provenienti da tutto il Paese, un privilegio riservato in precedenza alle sole Dinamo e CSKA Mosca. Il 2 aprile dell'anno 1975, Lobanovski debutta come CT dell'Unione Sovietica vincendo 3-0 in casa contro la Turchia: manda in campo undici "suoi" calciatori, undici della Dinamo Kiev.
Contemporaneamente, la Dinamo Kiev continua a stupire in campo europeo: rifila un tre a zero anche al PSV in casa e si permette di perdere 2-1 a Eindhoven, raggiungendo la finale della competizione contro gli ungheresi del Ferencváros, club mutilato da defezioni varie (saltano la finale Bálint, Branikovits e Pusztai): il 14 maggio seguente, la Dinamo Kiev infligge un altro 3-0 agli ungheresi e diviene la prima squadra sovietica a vincere in Europa. Questo primo successo europeo di Kiev lancia la carriera di Lobanovski anche a livello internazionale e ne cementa la credibilità all'interno del Partito Comunista.
Il Colonnello è premiato pubblicamente in patria, continuando a vincere sia con l'URSS sia con la Dinamo Kiev: Blokhin segna tre volte al Bayern Monaco tra andata (1-0) e ritorno (2-0), consegnando alla Dinamo Kiev un altro prestigioso titolo europeo, la Supercoppa UEFA. Per France Football non ci sono dubbi, a fine anno il formidabile centravanti sovietico è eletto Pallone d'oro 1975, dodici anni dopo il leggendario Yashin. Il club finisce l'anno con il secondo campionato consecutivo vinto - davanti a Shakhtyor e Dinamo Mosca - ma non si ripete in Coppa, frenato dalla Dinamo Tbilisi.
A fine anno si toglie un altro paio di soddisfazioni: porta avanti la squadra di club in Coppa Campioni - asfaltando Olympiakos e gli islandesi dell'IA - e la squadra nazionale surclassando la Svizzera e qualificandosi per i quarti di finale del Campionato Europeo 1976. Per i risultati conseguiti in questa storica annata, l'Associazione dei Giornalisti Europei riconosce Lobanovski e Bazylevich come i migliori allenatori sportivi al mondo.
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