
Forse siamo stupidi, alla fine è solo un gioco. La passione che mezzo mondo ha per il calcio, non si può contenere o per lo meno non si può circoscrivere basandosi su puri dati statistici. Eppure, le grandi istituzioni della Uefa stanno svilendo lo sport più amato al mondo. In questi giorni, nell'opinione pubblica si alternano diversi sentimenti di rabbia, gettando ombre sul modo in cui vengono prese determinate decisioni.
Tutti noi sappiamo quello che sta accadendo per la finale di Europa League a Baku, dove si affronteranno Arsenal e Chelsea. Su bene 68.700 posti, alle tifoserie sono stati consegnati solamente 6.000 tagliandi a testa. Questa decisione pare quasi un esclusione dei tifosi, scoraggiati non solo dal costo, ma anche dalla distanza.
Analizzando il tutto, sono ben 9.000 i km che separano i tifosi da Baku, considerando che non esistono voli diretti. Inoltre, l'Arsenal, ha stimato una spesa a tifoso pari a 1000 euro. Decisamente troppi per una partita di calcio, che si prefigge lo scopo di includere e non di escludere. Stessa sorte è toccata anche per la finale di coppa dei campioni. Alle tifoserie di Liverpool e Tottenham sono andati 16.600 biglietti a testa. Pochini, considerando che il Wanda Metropolitano ha una capienza di 68.000 spettatori.
A fare da eco a tutta questa situazione, ci ha pensato l'allenatore dei Reds Klopp dichiarando: "Questi signori che prendono le decisioni, non so cosa fanno a colazione la mattina, queste decisioni sono da irresponsabili".
A quanto pare, i toni non sembrano smozzarsi anche perché (come già detto), il calcio è lo sport più seguito. Il dilemma resta nei tifosi, che continuano a chiedersi il perché di tanto accanimento verso il denaro. Ora è inutile fare discorsi morali, non servirebbero a nulla. Certamente dobbiamo essere consapevoli che nel calcio di oggi non può esserci spazio per i sentimentalismi.
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