
Con l'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus tutti hanno dato la squadra bianconera come la più forte degli ultimi anni, quasi a renderla imbattibile agli occhi delle altre concorrenti. Certo, prendere un fenomeno di un certo spessore ti da buone probabilità di portar a casa trofei (Champions, Campionato e così via), ma come ci ha insegnato il mondo del calcio: la palla è rotonda e può accadere di tutto.
Già, la palla: un semplice componente di un gioco che è in grado di ribaltare qualsiasi risultato indipendentemente se hai speso 20 o 100 milioni sul mercato. D'accordo sul fatto che più spendi, più costruisci, più arrivano i risultati, ma è da tener conto che i soldi non ti portano gli scudetti: ti aiutano a fare quel salto in più (ovviamente se spendi bene), ma il trofeo arriva a chi è più bravo in campo. Campo che molte volte nella nostra Serie A ha sentenziato risultati strabilianti ed imprevedibili, andando aldilà delle spese economiche. Vogliamo fare qualche esempio? Il Cagliari di Gigi Riva nel 1970, il Torino dei gemelli del gol Pulici-Graziani nel 1976, il Verona nel 1984 e la Sampdoria nel 1990-1991; squadre sulla carta non favorite per la vittoria del campionato che alla fine, indipendentemente dal mercato delle avversarie, hanno lottato e vinto. Prendendo ad esempio il caso del Verona, essa ha vinto in un contesto dove tutte le squadre avevano dei veri e propri fuoriclasse: il Napoli aveva Maradona, la Juventus Platini, l'Udinese Zico, la Fiorentina Socrates (e così via). E invece, contro gli sfavori del pronostico ha vinto lo Scudetto.
Sette anni di dominio bianconero non sono venuti per caso, e con l'arrivo di CR7 il "Governo Juventus" può rimanere in alto per altri anni, ma come dice la storia del calcio: la palla è rotonda e può succedere di tutto.
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