
La Fiorentina abbozza calcio al Meazza nei quarti di finale della coppa nazionale uscendo sul piu' bello come impone la sua infallibile serie nera di eliminazioni, soccombendo all'Inter senza se e senza ma essenzialmente per non averci provato abbastanza , sbagliando anche gol fatti come successo ,ma di base apparendo non all'altezza del compito con l'aggravante di aver volutamente rinunciato dall'inizio a Patrick Cutrone che aveva steso l'Atalanta.
Il modello di allenatori alla Giuseppe Iachini mi fa passare la voglia di vedere le squadre che comandano anziche' allenare, in cui spicca il pugno piu' che la loro mano.
Non e' facile assistere a una simil faccia truce ancorche' fortunatamente travisata dal cappellino incollato sopra, mostrarla troppo nuoce infatti alla nostra serenita', figuriamoci a quella dei suoi poveri calciatori. Il merito di tutto cio' lo dobbiamo al suo nuovo presidente Commisso che una volta persa la testa per il calcio maschio "insegnato" dal docente sopraffino Gennaro Gattuso soffiatogli sotto il naso dall'altro competente suo collega De Laurentiis, ha fatto accomodare di buon grado il" bulldozer marchigiano" sulla panchina di Montella a furor di popolo.
Fa specie che allenatori simili siano tanto amati dalla tifoseria come quando picchiavano in campo , "a prescindere ",come direbbe Toto' , invece di valutarne il loro operato da mister dopo almeno 4 partite contando opportunamente punti e risultati messi insieme possibilmente attraverso una manovra organica.
Non si dovrebbe privilegiare o confondere mai la scossa di grinta e carattere con le ben piu' importanti e durature idee di gioco che fanno la differenza e garantiscono di solito il vero salto di qualita'.
Esaltare allo sfinimento chi riesce a "ricompattare lo spogliatoio" come Ringhio a Napoli mi appare offensivo verso quegli allenatori fatti letteralmente fuori dallo stesso gruppo per partito preso, ne sanno qualcosa pezzi da novanta come Francesco Guidolin e Antonio Conte nella loro infelice esperienza all'Atalanta,al pari dell'allenatore del momento Giampiero Gasperini all'Inter, le cui successive carriere sfolgoranti sono dipese in primis da societa' modello e presidenti forti e lungimiranti come certificato dal migliore di tutti loro Arrigo Sacchi al Milan di Berlusconi.
Peccato che il cammino viola finisca qua, onore comunque all'Internazionale fondata sugli italiani di valore come l'uomo della partita e del gol decisivo Nicolo' Barella autore dello strepitoso rasoterra da fuori area modello Nainggolan.
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