
La notizia è che si giocherà al "Franco Scoglio" a porte aperte. Ottenuta una deroga per le prime due partite (ci sarebbe un non meglio precisato problema elettrico che non aveva però osteggiato i concerti estivi), il big match che aprirà la Serie D 2018/19 tra Messina e Bari si svolgerà aperto al pubblico.
Una estate infinita tra ricorsi, colpi di scena, ripescaggi mancati, contestazioni, allenatori scelti e poi licenziati ma finalmente si gioca.
Il Messina e il Bari sono le grandi favorite del girone. Al momento si fanno preferire i pugliesi per la qualità e profondità della rosa, e per il budget notevolissimo messo in campo. Ma si sa che a decidere sarà il campo e gli infuocati campi di Sicilia e Calabria non saranno semplici.
E' vero che i campionati si vincono sul campo e non sulla scrivania, ma una programmazione adeguata non guasterebbe e al momento sembrano più avanti i baresi che hanno alle spalle una corazzata che conosce bene il calcio di vertice. Ma il calcio, si sa, non è una scienza esatta.
L'impressione pessima che l'Acr Messina ha evidenziato nel derby peloritano col Città di Messina, è stata negli ultimi giorni superata da una parte con allenamenti votati a raggiungere una condizione fisica migliore e dall'altra con l'arrivo di Genevier, centrocampista di spessore che serviva come il pane. Un arrivo quello dell'ex acese che aumenta la forza e la tecnica in mezzo al campo. Inoltre ormai in dirittura d'arrivo l'acquisto dell'ottimo Arcidiacono, la punta esterna di categoria superiore, dalla Sicula Leonzio. Purtroppo il giocatore siciliano non potrà essere in campo nell'esordio.
Infantino ha dichiarato che quella col Bari sarà un banco di prova fondamentale e che i suoi non sbaglieranno gara.
Previsti circa 5000 spettatori con 800 provenienti da Bari, 400 tagliandi venduti in pochi minuti in Puglia per l'attesissimo primo match.
L'Acr ha presentato inoltre lo sponsor tecnico Fontalba e ha annunciato l'assunzione per 3 anni del direttore generale Lello Manfredi, persona capace e professionista di tutto rispetto.
Adriano Polenta, arrivato tra lo scetticismo generale, ha in silenzio operato le mosse che servivano e sta, con Manfredi, allestendo la compagine dirigenziale che mancava.
E in Puglia?
Il Bari si è presentato in un incontro riservato alla stampa nella location di Villa De Grecis.
Un organico guidato dalla stella di Franco Brienza e arricchito dall'esperienza di Mattera, Cacioli e Di Cesare in difesa, Bolzoni e Feola in mediana e dalla qualità di Floriano, Bollino, Neglia, Simeri e Pozzebon in attacco.
Uomini di esperienza e qualità, ai quali è aggregato un gruppo di 11 Under,in attesa di eventuali nuovi arrivi dal mercato.
Poche parole e tanti fatti. Un diktat lanciato dal presidente Luigi De Laurentiis e sposato da Cornacchini. “Siamo pronti anche se siamo partiti tardi, ma nel minor tempo possibile proveremo a fare il meglio” ha assicurato l'allenatore.
Non ha nascosto le emozioni il numero 1 del club: “Sono molto emozionato – ha assicurato De Laurentiis jr - ci metto la faccia e la serietà imprenditoriale della mia famiglia. Prendere in mano una start-up così grande non è semplice. Abbiamo sperato nella C, ma siamo pronti: ripartiamo dalla Serie D, che si prospetta complicato con trasferte particolari e una sportività in campo che è diversa dalle altre categorie”.
L'occasione è stata propizia anche per presentare il nuovo logo ispirato al galletto Pouchain e svelare la campagna abbonamenti 2018/2019, ispirata al claim “Siamo tutti convocati”, con costi inclusi tra i 90 euro per la curva e i 250 euro per la tribuna d'onore, annunciando anche la chiusura della curva Sud del San Nicola.
“Voglio 10mila abbonati – ha spiegato Luigi De Laurentiis - Dobbiamo pensare anche alla squadra come un modello di comunicazione: quello del Manchester City è un esempio da seguire”.
Tanta voglia di lavorare e la necessità di correre per tornare quanto prima tra i professionisti.

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