
Era pronosticabile, a sorteggio fatto, che l'Inter sarebbe finita in Europa League, d'altronde Barcellona e Tottenham sono qualitativamente più forti e hanno sicuramente quell'esperienze che ai nerazzurri, dopo 7 anni lontani dalla maggiore competizione europea per club, manca. Era pronosticabile, è vero, ma il girono era partito in tutt'altra maniera, con due vittorie nelle prime 3 gare, un secondo posto a +5 dagli inglesi e un esponenziale aumento delle possibilità di passare il turno. La doppia sfida col Barcellona (terza e quarta giornata) hanno dato all'Inter un solo punto, che permetteva però alla squadra di Spalletti di poter staccare il pass per gli ottavi con un turno d'anticipo, pareggiando o vincendo a Wembley. Sappiamo come è finita e ormai si sa come è finita pure contro il PSV a San Siro, quello che ora conta è che l'Inter è in Europa League, e deve fare di tutto per arrivare fino in fondo.
Le italiane sono solite a trascurare questa competizione, preferendo l'ampio turnover alla miglior formazione, cercando di concentrare le forza sul campionato, anche a cause delle trasferte lunghe e stancanti che l'Europa League offre. Forse è arrivata l'ora di cambiare marcia, di cambiare idea su questo torneo e di provare veramente a fare qualcosa di importante. L'inter, così come il Napoli, dispone di una rosa che, insieme all'Arsenal di Emery e il Chelsea di Sarri, possono essere considerate come favorite assolute, per questo motivo e per il fatto che ora l'Inter può permettersi determinate rotazioni non perdendo in qualità (Keita-Perisic; Lautaro-Nainggolan; Miranda-De Vrij) deve assolutamente giocare al massimo delle capacità.
Il motivo è più che semplice. Vincere aiuta a vincere, e alzare dopo tanti anni un trofeo darebbe una grande spinta per il percorso che l'Inter ha iniziato lo scorso anno con Spalletti. Dopo il ritorno in Champions League, seppur con l'eliminazione, l'andare fino in fondo e magari portare a casa la coppa farebbe fare uno step in più ai nerazzurri che potrebbero così continuare il loro percorso di crescita.
L'Europa League non è la Champions, è vero, ma aiuta a crescere. L'Atletico Madrid insegna.
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