
Se notte da splendida bellezza doveva esser così è stato. L' Atalanta esalta San Siro, umilia il Valencia ed esalta un tifo che non si ferma solo a Bergamo, una partita col Valencia da inserire negli annali Champions per un bellissimo sogno.
Non è nuova a cavalcate romantiche in coppa l'Atalanta. Nella memoria storica si va alla Coppa Italia 1986/87, competizione vinta dal Napoli (che si impone in tutte le 13 partite, record, con Giordano, Maradona e Carnevale nei primi 3 posti da cannoniere) che supera la Dea nel doppio confronto finale per 3-0 e 1-0.
Piccolo particolare, il Napoli vince il campionato e di diritto va in Coppa Campioni, mentre l'Atalanta retrocede nel 86/87 ma questo comporta anche, da finalista di coppa, di andare in Coppa delle Coppe.
Così, una squadra di Serie B, affronta l'avventura europea e con altro entusiasmo inizia ad eliminare la squadra gallese del Merthyr rimontando il 2-1 in Galles con un 2-0 a Bergamo firmato Garlini e Cantarutti in 4 minuti, poi altra rimonta contro l'Ofi Creta, questa volta con Nicolini e ancora Garlini, prima di esultare ai quarti con lo Sporting Lisbona, andata 2-0 con i soliti Nicolini (su rigore) e Cantarutti, con pari 1-1 in terra lusitana con Cantarutti a replicare il vantaggio di Houtman.
La favola vede la fine in semifinale con il Malines, poi vincitore del trofeo, quando un doppio 2-1 rende vano il gol della leggenda Stromberg e di Garlini a Bergano, nel miglior piazzamento europeo di tutti i tempi per una squadra di seconda serie.
Sarà comunque una Atalanta da promozione in Serie A, degna antenata della Dea odierna, capace di impallinare quattro volte il Valencia, splendida erede della squdra di Cantarutti da rimonta, con un girone eliminatorio iniziato con la batosta di Zagabria per 4-0 nel battesimo di fuoco, con la sconfitta interna contro lo Shakhtar, il terribile 5-1 inflitto dal City e quando le speranze erano pari a zero ecco la fiaba, City fermato 1-1 e poi doppia vittoria con la Dinamo e all'OSC Metalis in Ucraina, prima Castagne, poi Pasalic e Gosens regolano 3-0 lo Shakhtar e regalano il nuovo sogno chiamato ottavi di finale.
In terra di remuntada pesa il gol subito dall'Atalanta ma l'entusiasmo creato dal 4-1 non deve far temere niente, non esistono limiti per questa Dea.

Bene comunque
Ora occhio alla remuntada
Che bel sogno