
Confesso che ascoltando la voce gutturale impastata di grappini come quella dello "pseudo tifoso bene informato" sulla diatriba Papu-Gasp ho avuto la conferma che gente simile non è degna di alcuna considerazione, figurarsi di sostenere una squadra impegnata nel massimo torneo per club.
Il problema in realtà nasce quando la maggioranza degli sportivi orobici condivide, non sui social, ma personalmente quanto sentito, lasciandosi andare a considerazioni di puro autolesionismo come ammettere che si sarebbe rotto per sempre il giocattolo e la magia di un'era peraltro appena cominciata.
Diciamola tutta una volta per tutte: costoro si sono abbeverati fino a ubriacarsi dell'elisir della salvezza prima di tutto che mandano a memoria fin da quando sono nati e oggi replicano facendo indossare la maglietta neroblu gentilmente offerta dal loro guru Percassi a poveri pargoletti futuri tifosi venuti al mondo.
Logico che uno come mister Giampiero Gasperini venga tacciato di eccesso di protagonismo, letteralmente di lesa maestà verso il beniamino di paese Alejandro Gomez, il cui soprannome Papu è perfetto per un nanetto da giardino più che per il campione che mai sarà.
Non prendo in questo caso particolare né in generale le difese di alcuno, me lo posso permettere semplicemente perché sono e resto uno sportivo puro del tutto libero di dire la verità, soprattutto quella scomoda e impopolare che colpisce nel segno chi cova vendette e gelosia nello sport e nella vita verso quelli bravi e intelligenti che come a scuola si meritano il voto alto precluso ai troppi somari ignoranti che ragliano stupidaggini come in questa occasione.
Di certo l'attuale maestro di Zingonia non si è mai nemmeno lontanamente sognato di offendere chicchessia, e per giudicarlo come si deve bisognerebbe per esempio non essersi invaghiti della "straordinaria carriera" in terra bergamasca di fenomeni alla Colantuono accolti da eroi all'ex festa della Dea su roboanti caterpillar .
L'unica certezza è che come tutti i fuoriclasse dispone di un carattere particolare che lo rende speciale, diverso dagli altri anzitutto come uomo, capace e originale, quindi perdonabile sempre e comunque.
Se anche fosse vero che intenderebbe lasciare Bergamo, stipendio compreso, cosa più unica che rara da noi, penso gli si aprirebbero portoni lastricati d'oro in ogni dove, lo vedrei benissimo per esempio a Barcellona , sicuramente molto più bravo e degno di ammaliare il Nou Camp che l'olandesone giustamente ridicolizzato da Pirlo ieri.
Mi piacerebbe svoltasse la sua carriera tanto quanto ha saputo rivoltare la storia dell'Atalanta Bergamasca Calcio, che resta una società provinciale protagonista al gran ballo dell'alta società calcistica esclusivamente per merito del suo straordinario allenatore che merita trofei e quattrini che gli sparagnini Percassi mai gli consentiranno di ricevere.
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