
Erling Haland continua a mettere la sua firma sui tabellini. Segna la sua seconda tripletta di fila dopo quella rifilata all'Hartberg in campionato, ma soprattutto è in serie da sette partite ufficiali consecutive con il Salisburgo. Di fronte si ritrova la formazione belga del Genk che con gli austriaci condivide la composizione multietnica della rosa: i belgi schierano 9/11 giocatori di nazionalità diversa, che diventeranno 11/14 con quelli subentrati a gara in corso. La squadra della RB si ferma a 9/14. L'allenatore degli austriaci, lo statunitense Jesse Marsch ha appena fatto carriera nell'azienda passando da manager della sezione di New York allo staff tecnico del Lipsia la scorsa stagione, fino al ruolo di primo allenatore degli austriaci appena due mesi fa.
Tuttavia è Haland a prendersi tutta la scena: passano cento secondi, poi il centravanti norvegese mette l'1-0 raccogliendo un pallone vagante e bucando per la prima volta Coucke. La partita si addormenta per mezz'ora, il Genk prova a gestire il gioco e ad entrare nell'area degli austriaci, invece finisce per sbagliare: Hwang - assurdo sia rimasto a Salisburgo, ignorato da tutta Europa - vince di fisico col difensore e lancia verso il centro, Haland è completamente solo e punta la porta, fa paura e la fa davvero perché Coucke invece di andargli contro torna verso la propria porta e resta nella terra di nessuno, venendo infilato dal mancino di Haland. Nemmeno due minuti dopo c'è gloria anche per Hwang: su un pallone vagante, Coucke è nuovamente nella terra di nessuno ed è punito per la terza volta.
Il Genk torna in partita un po' casualmente con Lucumi, ma il Salisburgo è inarrestabile: contropiede austriaco, qualche rimpallo aiuta l'attacco dei padroni di casa e il pallone cade su Hwang, Haland si è mangiato il campo nei secondi precedenti e ha macinato metri fino a ritrovarsi di fronte a Coucke, Hwang piazza un altro pallone a centro area, l'attaccante anticipa tutti e fa il 4-1. Realizza una tripletta all'esordio, impresa già riuscita a fuoriclasse mondiali del calibro di Marco van Basten, Wayne Rooney e per ultimo Grafite.
Nel recupero del primo tempo, gli austriaci dilagano: rimpallo che favorisce Minamino, l'esterno nipponico s'invola verso l'area avversaria e mette un cross sul secondo palo, Szoboszlai arriva indisturbato e appoggia in rete. Nella ripresa, i belgi tentano la reazione d'orgoglio con un bel colpo di testa di Samatta, ma al 66' Ulmer mette a segno il 6-2 finale di cattiveria dopo aver scambiato con Junuzovic.
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