
Luglio è agli sgoccioli e mentre Conte trova in un Perisic non adatto a coprire tutta la fascia un nuovo difetto di rosa, in attacco restano vacanti i posti assegnati ai nuovi titolari. Situazione che il caso Icardi contribuisce a non sbloccarere la situazione.
Molto si è parlato di un possibile approdo alla Juventus, ma di passi concreti i bianconeri non ne hanno compiuti. Il 9 non restituito ad Higuain viene considerato un indizio, ma per ora ha prodotto solo ipotesi su tattiche per portarlo via ad in prezzo di favore.
Un diverso compratore aiuterebbe ad uscire dall'impasse, renderebbe decifrabili le intenzioni dei campioni d'Italia e restituirebbe valore ad un cartellino deprezzato dagli eventi. Sul mercato italiano l'alternativa sarebbe stata individuata nel Napoli e questo ci porta ad augurare buona fortuna ai nerazzurri. Ne avranno bisogno.
Trattare con Aurelio De Laurentiis non equivarrebbe a liberarsi dalla morsa attendista della Juventus, ma consegnarsi con le mani legate al presidente più bravo a capitalizzare la debolezza dell'interlocutore.
Una particolarità notata e ben sintetizzata dall'ex tecnico nerazzurro Corrado Orrico in una puntata "Calciomercato-L'originale" (SkySport) di qualche qualche settimana fa: "la particolarità di ADL è che fa il prezzo dei suoi calciatori e vuole fare anche quello degli altri".
Erano i giorni della trattativa per Manolas e l'azzurro definiva eccessivo il valore del cartellino fissato dalla clausola, 36 milioni. Probabilmente è vero il contrario. Nominalmente si è rassegnato a pagarla, nei fatti si è ripreso 21 di quei 36 milioni, cedendo Diawara ai giallorossi, che se lo sono dovuti far piacere.
La stessa situazione si è riproposta con James Rodriguez, pupillo di Ancelotti: "Perché il Real dà James in prestito al Bayern e a noi no?"
La risposta all'interrogativo non pare così complicata: sono passati due anni dopo i quali il Real se l'è visto tornare indietro, se la cosa si ripetesse il prossimo anno, Perez si troverebbe a gestire il colombiano ad un anno dalla scadenza.
Un gigante del calcio come il Real, potrebbe mai lasciarsi prendere per il collo dal presidente del Napoli?
Così ADL ha chiuso gli occhi, ha alzato il naso al cielo e, respiro profondo, ha ripreso a cercare nell'aria il profumo della debolezza.
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