D'estate, i buoni propositi non mancano mai. Si parla di progetti, di linea comune, di continuità. Pensieri magari reali, ma che a volte, spesso, o quasi sempre finiscono poi per evaporare con il pallido sole di fine estate, per poi essere definitivamente spazzati via con i primi freddi dell'autunno, quando si inizia a fare sul serio. Sono ovviamente gli allenatori i protagonisti di questa situazione paradossale, caratterizzata da una costante instabilità, una linea sottilissima destinata a ribaltarsi nel tempo di un gol. Intanto, una curiosità: per la prima volta dopo tanti anni, al via della serie A non ci sarà nemmeno un allenatore toscano, nonostante la regione sia tra le più prolifiche d’Italia per quanto riguarda i tecnici.
Massimiliano Allegri
Impossibile non partire da lui. Dopo l’esperienza sulla panchina della Juventus, dove ha vinto cinque scudetti consecutivi ed è arrivata due volte in finale di Champions League, Massimiliano Allegri aveva deciso di prendersi un anno sabbatico. Il divorzio dai bianconeri meritava certamente un periodo di pausa, per ricaricare le batterie e scegliere bene la prossima panchina. Nonostante le tante voci, però, il livornese non ha trovato ancora un club e partirà dai box. Vederlo subentrare non sarà poi così semplice, a meno che una big non fallisca così tanto da spingere la propria dirigenza alla sostituzione dell’allenatore.
Maurizio Sarri
Esonerato al termine della scorsa stagione, Sarri ha in comune con Allegri il passato bianconero e il titolo italiano conquistato. Ma a differenza del corregionale, a Torino non è mai stato completamente accettato, un po’ per il suo passato sulla panchina degli acerrimi rivali sportivi del Napoli, un po’ per il suo atteggiamento ben lontano dal tanto famoso «stile Juventus» .
Luciano Spalletti
Il mister di Certaldo è ancora sotto contratto con l’Inter e non ha fretta di tornare a lavorare sul campo. In attesa di una chiamata sembra dividersi tra la vita di città a Milano, dove vive, e quella di campagna in Toscana, sua terra d’origine. Con l’arrivo a Roma della nuova proprietà targata Friedkin, sembrava possibile un suo ritorno (sarebbe stata la terza puntata) alla guida dei giallorossi, ma per il momento l’attuale tecnico Paulo Fonseca resiste.
Walter Mazzarri
Tecnico esperto e di grande affidabilità, con una dedizione al lavoro quasi maniacale, l'allenatore di San Vincenzo è reduce da una parte della scorsa stagione trascorsa sulla panchina del Torino, prima che il presidente dei granata Urbano Cairo decidesse di affidare la direzione della squadra a Moreno Longo. A dire il vero, il cambio stava per essere fatale al Toro, che si è salvato dalla retrocessione solo al foto-finish.
Vincenzo Montella
L’aeroplanino e l’ex attaccante, che in campo, ha sempre fatto la differenza, finora non è riuscito a ripetersi in panchina e, dopo i campionati passati alla guida di Roma, Catania, Milan, Fiorentina, Sampdoria e Siviglia sembra sia finito un po’ nel dimenticatoio.
Gli altri italiani:
Tra quelli in attesa uno squillo di telefono ci sono poi Leonardo Semplici, esonerato dalla Spal, Cesare Prandelli, fermo dopo la fine del suo rapporto con il Genoa e Walter Zenga, libero dopo aver detto addio al Cagliari, Roberto D’Aversa ex Parma, Roberto Donadoni ex Shenzhen (campionato cinese), Aurelio Andreazzoli e Davide Ballardini entrambi ex Genoa, Delio Rossi ex Palermo, Giuseppe Sannino (ex Honved Budapest).
La lista dei disponibili può continuare ma lascio a voi il piacere di continuare la ricerca di altri possibili papabili pronti a subentrare.
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