
Il calciomercato (in particolare quello che si svolge nella sessione invernale) sa sorprendere con acquisti fuori dall'ordinario anche per il valore affettivo che tali movimenti celano nel loro manifestarsi. L'effetto amarcord è per ogni tifoso la possibilità di fare un ritorno al futuro in un periodo d'oro che solo l'effetto di rivedere un calciatore con la stessa maglia anni dopo sa scatenare. Ezequiel Schelotto e il Chievo Verona si ritrovano quattro anni dopo la loro prima volta. L'argentino torna in serie A dopo gli anni in Portogallo (allo Sportina Lisbona) e in Inghilterra (Brighton), proprio dal club inglese è arrivato il lasciapassare per il trasferimento a Verona.
El Galgo alla soglia dei trent'anni potrebbe essere una valida freccia all'arco di Domenico Di Carlo per tentare quella che sulla carta è una vera e propria missione impossibile. Negli anni Schelotto ha abbassato il proprio raggio d'azione trasformandosi da ala a terzino. Lontana è anche la clausola rescissoria da 45 milioni che a Lisbona inserirono nel contratto. Dall'exploit avvenuto a Cesena una decina d'anni or sono che aveva fatto intravedere un futuro radioso argentino a questo ritorno al Chievo tanta acqua è passata sotto i ponti e alcune cose non sono andate alla giusta destinazione (vedi l'esperienza sfortunata all'Inter). Ora però è tempo per i tifosi clivensi di aprire gli armadi e tirare fuori le magliette con il nome e il numero di Schelotto perché se celebrare il passato ha un senso esso è proprio quello di trasformare la nostalgia in speranza.

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