
Antoine de Saint-Exupéry nel romanzo "Il piccolo principe" ha scritto: "Che cosa significa "addomesticare"? [...] significa "Creare dei legami…". A livello calcistico viene da pensare al legame che c'è tra i piedi di Luka Modrić e il pallone.
Centrocampista dal controllo di palla mai banale. Da oltre dieci anni gioca ad un rendimento sopra la media. Già prima della militanza al Tottenham, se ne tessevano le lodi. Al Real Madrid s'è imposto con i suoi piedi raffinati e ha collezionato Champions in serie. Maestro di calcio. Un tipo di giocatore che se ami il calcio, puoi soltanto applaudire. Come si confà ai direttori d'orchestra e ai Pirlo, agli Iniesta vari.
Combinato disposto di intelligenza e talento. Delizia i suoi compagni di squadra, causando soggezione e timore reverenziale negli avversari. Al mondiale di Russia ha guidato la Croazia da capitano al traguardo storico della finale ed è stato premiato miglior giocatore del torneo.
La monotonia del partenariato Messi-Cristiano Ronaldo ha monopolizzato l'albo d'oro del Pallone d'Oro negli ultimi dieci anni. Ma stavolta ai soliti noti potrebbe non bastare la consueta stagione anormale per aggiudicarselo. La concorrenza torna a far vacillare solide certezze. In primis, è da tener d'occhio il giovanissimo campione mondiale Mbappé, più di Neymar, Griezmann, Kane. Ma sopratutto Luka Modrić. Premiarlo sarebbe più che legittimo. Per quanto dimostrato e conquistato. I puristi del calcio non avrebbero niente da dire, anzi godrebbero. Sarebbe il giusto premio per chi lavora a centrocampo, sempre lì, lì nel mezzo. Il centrocampista Modrić è un equilibrista a metà campo, sa destreggiarsi. Piace e si fa piacere.
E pensare che in passato è stato vicino al Napoli. Pierpaolo Marino, allora dg del Napoli, aveva trovato un accordo con la Dinamo Zagabria per il giovanissimo Modrić, poi saltato per pochi milioni di differenza tra domanda e offerta...
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