
Se il buongiorno si vede dal mattino siamo davanti ad un fenomeno incredibile. Erling Haaland, classe 2000, vede il suo 2019 aprirsi col Salisburgo e con una tripletta in Champions contro il Genk nei primi 45 minuti di gioco, tanto per farsi notare.
194 centrimetri di altezza, sinistro, è attualmente a quota 31 gol in 23 partite giocate. Avete ben capito, 31 in 23 distribuite così:
- 16 reti in 14 partite nella Bundesliga austriaca con il Red Bull Salisburgo
- 8 reti in 6 partite in Champions League
- 4 reti in 2 partite nella Ofb Cup
Tripletta all'esordio in Germania, dove il Borussia Dortmund ha stupito tutti per la velocità con cui ha pagato la clausola rescissoria di appena 20 milioni al Salisburgo (battuta la concorrenza di 17 club tra cui la Juventus e pensate, offerto alla Roma nel gennaio 2018 per una cifra tra i 3 e i 4 milioni), con pagamento anche di commissioni che non danno la certeza del costo dell'intera operazione ma che regalano all'esplosivo pubblico del Westfalen Stadium un nuovo crac, come ai tempi fu un certo Robert Lewandowski (attuale capocannoniere a quota 20 reti) e successivamente Pierre Aubameyang.
Sabato scorso, col BVB sotto per 3-1 contro l'Augsburg, ecco il debutto d'oro, Haaland entra al 56' per Piszczek e 180 secondi dopo sigla il 3-2 intendendosi alla perfezione con Jadon Sancho, altro terribile classe 2000, che poi pareggia l'incontro al 61'.
Complice una sciagurata linea difensiva dell'Augsburg il debutto di Haaland è da favola, con l'incredibile rimonta che lo porta a siglare il 3-4 al minuto 70 e il definitivo 3-5 al 79', dove tutto sembra facile per Reus e compagni ora che in attacco c'è l'ariete norvegese.
La classifica sorride ancora al Lipsia, a quota 40, col Dortmund quarto a sette lunghezze di distanza ma con un Haaland in più.
Tutto è ancora possibile.

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