
La Serie C e' tutta un'altra cosa rispetto ai Dilettanti, soprattutto quando vai a sfidare le grandi del torneo al loro domicilio.
Se due indizi fanno una prova penso ci stia arrivando anche il bravissimo allenatore della Calcio Lecco Marco Gaburro, il vero artefice della cavalcata trionfale dell'anno scorso con l'agognato ritorno tra i professionisti grazie al distacco maggiore di sempre rifilato alla seconda staccata di quasi 30 punti in un campionato stravinto come mai in tutta la storia del calcio italiano.
Se all'esordio di Arezzo la sua squadra non era proprio pervenuta e ieri sera a Novara mostrava invece volonta' e pressing, il risultato rimane lo stesso e assolutamente scarso in virtu' di 6 reti incassate contro una solo realizzata in Toscana.
Menomale per i blucelesti che almeno in casa e' arrivata una buona vittoria direi meritata contro la Pro Vercelli, altrimenti penso proprio che un Presidente come Paolo Di Nunno ,notoriamente decisionista, non ci metterebbe troppo a confezionare il ribaltone in panchina visti i numerosi e buoni acquisti effettuati per rendere competitiva la sua squadra.
Inutile fare i moralisti o storcere il naso soprattutto in una piazza come quella lecchese che soprattutto nel calcio ha da troppo tempo la puzza sotto il naso, con gli imprenditori locali assolutamente scomparsi dalla Societa' di Via Don Pozzi , capaci al massimo di criticare uno come l'attuale patron pugliese senza il quale dovrebbero attraversare l'Adda e raggiungere il campo dell' odiata Olginatese per vedere una partita .
Detto cio' serve che l'attuale rosa lecchese a disposizione dell'allenatore veronese si dia una mossa tanto per cominciare visto e considerato che tutti i giocatori sono validi e sicuramente degni della nuova categoria . Questo pero' servirà a poco se Gaburro non pensera' maggiormente alla fase difensiva cominciando dal portiere titolare che a mio avviso resta il greco Safarikas più che il nuovo e assai incerto Bacci. La buona base del reparto dell'anno scorso dovrebbe parimenti comprendere Lisai,inutile e rischioso voler cambiare per cambiare. A centrocampo bisogna fare tassativamente più filtro, affidandosi innanzitutto a Pedrocchi capace come pochi altri di ribaltare l'azione e fornire precisissimi e invitanti assist ai compagni.
Davanti vengono a galla i problemi maggiori cosi' come è concepito il reparto, eccessivamente sbilanciato e soprattutto mal costruito attorno a uno spento e stranamente timoroso nelle conclusioni Simone D'Anna,pallone d'oro l'anno scorso tra i dilettanti,oggi irriconoscibile.
Almeno in fase iniziale del torneo serve un bagno l'umiltà del mister che farebbe meglio ad inserire giocatori bravi a chiudere in trasferta senza snaturare per questo la sua filosofia, semplicemente per prendere le misure delle squadre che ad oggi lo sovrastano per esperienza e forza complessiva,evitando insomma brutte e frequenti figure alla Zeman tanto per citare uno veramente bravo cui sicuramente si ispira.
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