
Polemiche e commenti per i gironi appena formatisi del campionato di Serie D. L'esperto tecnico Renato Cioffi, nell'ultima stagione al Mantova, ma che in D ha allenato in otto dei nove gironi, gli manca solo quello "A". Le sue parole, anche stavolta, sono tutt'altro che banali: "Premesso che le gare vanno tutte giocate e vinte sul campo e non prima, credo che Avellino, Bari, Cesena e Mantova sono state messe nelle condizioni di vincere il campionato reputando il girone "I" e quello "C" i più difficili per tecnica e organizzazione".
Un pensiero condiviso da molti. Con la scusa dell'ordine pubblico sono stati divisi i gironi con criteri regionali solo fino a un certo punto, e si sono creati gruppi partendo da vere e proprie teste di serie. Per la composizione dei gironi, il Dipartimento Interregionale ha in primo luogo privilegiato il criterio di accorpamento di squadre della stessa regione, con particolare attenzione alla tutela dei derby delle formazioni coinvolte.
Con questa indicazione anche le tre veronesi (Ambrosiana, Villafranca e Legnago) pur giocando nel girone B con le lombarde, vedranno salvaguardate le rispettive sfide stracittadine. Stesso discorso per il RC Cesena, nel girone con abruzzesi e marchigiane, ma anche insieme ad un nutrito gruppo di formazioni romagnole. Ripartite su tre gironi le lombarde. Una scelta obbligata anche dall'elevato numero di sodalizi, 28 in tutto, con 8 club che si incroceranno con dieci squadre dell’Emilia Romagna nel girone D.
Inoltre la fisionomia dei vari raggruppamenti è stata concepita prevedendo le eventuali modifiche che potrebbero scaturire dalle decisioni sui ricorsi che verranno assunte, a breve, dagli Organi di Giustizia Sportiva e Amministrativa.Per quanto riguarda Avellino e Bari, rispettivamente inseriti nei gironi G e I, la loro collocazione è stata individuata sulla scorta delle informative ricevute dagli Organismi preposti all’ordine pubblico e considerando la loro vicinanza rispetto alle regioni di appartenenza. Per gli stessi motivi, Avellino e Bari, non avrebbero potuto essere collocate nello stesso girone.
Nel girone I, dove comunque si registra la presenza di tre società campane, nello specifico Nocerina, Portici e Turris, necessarie per il completamento dello stesso raggruppamento, si è tenuto conto della disponibilità di impianti di gioco in grado di garantire un maggior livello di sicurezza. Quindi Messina e Bari sono state inserite nello stesso girone, tra la sorpresa di molti ma non di tutti.
Una sorta di punizione per le continue richieste di De Laurentiis di approdare direttamente in Serie C, ma soprattutto una vera iattura per le altre componenti del girone I. Un girone che è molto insidioso ma che dal punto di vista tecnico è nettamente alla portata della formazione pugliese guidata da Giovanni Cornacchini.
Il torneo dovrebbe essere, dopo un periodo di doveroso ambientamento, molto semplice per i neonati galletti che hanno fior di giocatori provenienti da serie B e serie C, ma il verdetto lo darà solo il campo.
Purtroppo l'unica possibile rivale, il Messina (oltre a una buona Turris e al Gela), è in netto ritardo. Oggi la conferenza stampa di presentazione di Polenta e Infantino con la presenza di Sciotto ha lasciato tutti a bocca aperta.
Il neo ds nonostante i propositi del presidente ha spiazzato i presenti dicendo: "Il procrastinarsi del mercato di Serie C ci ha creato più di qualche problema. Nel momento in cui certi giocatori non rientreranno nelle liste, sanno che non giocherebbero fino a gennaio e prenderebbero dunque in esame proposte dalla Serie D".
Quindi il Messina aspetta i saldi per costruire una squadra che doveva essere pronta già a giugno! Manca l'intera struttura societaria, ma di questo passo se ne parlerà l'anno prossimo. Una presidenza ormai mal sopportata dai tifosi che vedono solo parole e improvvisazione, ma che registrano l'assoluta mancanza di alternative in città a Sciotto. Per i giallorossi la serie C sul campo sarà dura da conseguire!

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