
Il caso del piccolo Papu rappresenta per come l'ho sempre visto e continuo a vederlo io un'autentica farsa popolare, stiamo parlando infatti di un giocatore normale diventato speciale solo grazie al profeta calcistico Gasperini.
Chi ama veramente il gioco del calcio e ha goduto con veri campioni sa benissimo fare le debite proporzioni giudicando per quello che realmente rappresenta l'ex capitano neroazzurro cui si è data troppa importanza, neanche stessimo parlando di Diego Armando Maradona!
Ammetto che vederlo cadere in disgrazia mi ha ricordato per certi versi il caso Doni la cui parabola discendente oggettivamente determinata dalle scommesse cominciò in realtà quando divenne eroe di Zingonia autoproclamatosi autentico capopopolo dal mento in fuori!
Non dimenticherò mai i festeggiamenti per il ritorno in Serie A che lo videro assoluto mattatore sul bus scoperto letteralmente sollevato da terra dalla folla oceanica accorsa per toccarlo come il messia, la stessa gente che ne chiedeva a gran voce l'investitura a sindaco di Bergamo.
Trovavo francamente esagerata tutta quella passione nei suoi confronti, un po' come accaduto per Gomez, giudicando entrambi importanti ma certamente non quei fuoriclasse che venivano dipinti, assurti a leader della gente per essersi messi a disposizione in campo ma soprattutto presso gli sterminati club degli Amici o alla pacchiana festa della Dea.
Due veri intoccabili, questo semmai erano e si son sempre sentiti, Il romano Doni fece fuori uno come Antonio Conte giunto ad allenare la Dea ispirando l'argentino Gomez nei confronti di mister Giampiero Gasperini, ma i tempi sono fortunatamente cambiati.
Piuttosto dovrebbe cambiare l'atteggiamento della società,in particolare del presidentissimo Percassi bravo ad aprir negozi più che la bocca, ammetto che il suo asciutto silenzio comincia a preoccupare, così come non si espresse mai chiaramente con Doni temo voglia fare nell'attuale circostanza.
Troppo il suo amore per entrambi o c'è sotto qualcos'altro, questo mi chiedo e vorrei sapere, pretendo massima chiarezza da parte sua affinché non ripeta madornali errori quali la cacciata del signor allenatore Francesco Guidolin o la valutazione dell'operato di Marcello Lippi futuro campione del mondo da ct con l'Italia, ben felice di andarsene da Bergamo come potrebbe fare l'attuale allenatore costretto a fare cena coi fichi secchi mentre l'arricchita proprietà banchetta a caviale.
Si puo’ dire come da sempre fanno i piu’ accesi sostenitori che vanno all’Atalanta: “I GIOCATORI PASSANO, LA DEA RESTA “
Azzeccato il paragone con l’ex grande idolo di Bergamo Doni, di cui si sono perse le tracce