
Come dimenticare l'emozionante pianto sulla terra rovente dello Stade Philippe Chatrier, a Parigi? Come dimenticare la figura esile di Francesca Schiavone, con il candido vestito chiaro che magnificamente contrastava con il rosso dell'arena francese? Mille emozioni di una generazione di fenomeni (al femminile) per il tennis italiano. Il passo d'addio di un altro pezzo della Golden Age azzurra, che ci ha regalato due titoli Major, quattro Fed Cup, il career grand Slam in doppio con la coppia Vinci-Errani e tanti indimenticabili successi.
Francesca Schiavone è la nostra leonessa. Anzi, lo è stata, fin quando non ha deciso di appendere la racchetta al chiodo, dopo mille battaglie, tanti trionfi e con trentotto primavere alle spalle. Dei suoi otto titoli nel singolare femminile spicca ovviamente la vittoria al Roland Garros del 2010. Quando in finale sconfisse in due set Samantha Stosur, scrivendo una pagina indelebile dello sport italiano. Dopo Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta avevamo un nuovo campione Slam.
Il tennis in gonnella ci ha regalato negli ultimi dieci anni alcune delle più grandi emozioni della storia dello sport italiano, e Francesca ne è stata l'apripista. Non è riuscita a confermare la vittoria agli Open di Francia del 2011, perdendo in finale contro Li Na, ma che importa. 8 titoli in singolare, 7 in doppio. Uno Slam, tre Fed Cup da protagonista e un totale di 20 finali in singolare e 16 in doppio. Ha toccato l'apice della carriera raggiungendo il quarto posto della classifica WTA, nel gennaio 2011.
Schiavone saluta dopo 614 vittorie e 478 sconfitte. Ora l'aspetta un futuro da coach. E quale migliore esperienza se non vederla trasmettere le sue infinite conoscenze e esperienze professionali alle nuove leve. Dopo Pennetta e Vinci un altro pezzo di storia azzurra saluta le competizioni. Ma negli occhi abbiamo ancora la gioia di Francesca sulla terra del Roland Garros.
Una grande tennista ed una grande persona, sentirla parlare in questi giorni ci ha ricordato anche il suo enorme spessore umano. Come coach potrà dare tanto.
Esatto, grande persona e grande atleta! Anche io penso possa cavarsela bene come coach, sia dal punto di vista tecnico che motivazionale!