
Ho scritto questa riflessione sui social e l'ho proposta anche alla redazione, così da amplificarne il messaggio. Anche per scacciare la negatività di tutti gli sportivi ora segregati: pensare alle cose belle del domani, oggi, è una pratica che salva la mente. Per riprendere, pian piano, a sperare.
E ritorneranno ad esser presi d’assalto, i campi da calcetto. Fioccheranno le prenotazioni e via subito alla caccia dei giocatori che poi, a dire la verità, non si trovano mai in un batter d’occhio. E ritorneranno le sassate in porta, le esultanze, le grida al compagno “ehi passa, sono libero”, le pacche sulla schiena e le liti, sì pure quelle, maledetta adrenalina che spesso non ti fa proprio ragionare.
Ritorneranno ad arricciarsi le reti dei canestri e a consumarsi le partite infinite. Palloni da basket che dubbiosi si insaccano senza toccare il ferro, quindi braccia in alto e voci forti a ribadire “ehi, questa era da tre raga, non scherziamo”. E ritornerà chi si allenerà per ore concentrato sui tiri liberi, anche quando il cielo si imbrunisce che è quasi ora di rientrare. Un solo tiro, dai. Un altro tiro ancora…
Ritorneranno le biciclette ad occupare il bordo strada e i sentieri campestri e bikers tutti bardati di tuta e caschetto, stanchi e con i muscoli a pezzi, polpacci e cosce doloranti e braccia uguale, ma quanta bellezza e quanti paesaggi intravisti, quanta meraviglia si può ammirare a bordo delle due ruote, chilometro dopo chilometro, che l’acido lattico ben venga, in fondo fa parte del gioco.
Ritornerà il rumore delle scarpe che fischiano sul parquet nelle partite di pallavolo. E muri e schiacciate e bagher impossibili e poi dopo la danza aerea della sfera tutti ad abbracciarsi per il punto realizzato, vicini e festanti. Una sistemata alle ginocchiere è d’obbligo: le ginocchia ringrazieranno.
Ritorneranno i corridori a invadere le piste ciclabili e i tratti di campagna e pure i parchi e le vie delle città. E ritorneranno le auricolari alle orecchie e le fronti grondanti di sudore e le scarpe da running che sembrano accarezzare fugacemente il terreno, sembrano volare, tanta è la voglia di galoppare.
Ritorneranno ad aprirsi le palestre e con esse tutte le relative discipline. E pesi in azione e la musica a palla e ragazzi e ragazze sui tapis roulant davanti ai grandi specchi che riflettono le loro gesta. Certe mani salde sulle sbarre a fare le trazioni: un po' per ridare tono al fisico e un po’ per scacciare via la tensione accumulata nei giorni. La forma è lontana, ma tornerà pure quella.
Ritorneranno i campionati agonistici, dei dilettanti e dei professionisti. E tribune e palazzetti gremiti e tifosi a gioire, sugli spalti o davanti alla TV. Ritorneranno ad impazzare tutti gli sport e ognuno si prodigherà nel suo, quello che ha sempre praticato o quello che vorrebbe provare, che più gli infonde luce nel cuore. Ritorneremo ad ubriacarci di sport, a godere di sport, ad invadere le nostre giornate e il nostro tempo libero di sport. Ritorneremo a sorridere e a scacciare via i demoni, anche grazie allo sport.
Perché ritornerà, insieme alla normalità delle nostre vite. Lo farà eccome e ci sembrerà di non aver giocato mai, tanta sarà la felicità. Oh sì, lo sport ritornerà. Speriamo fra non molto. E sarà bellissimo.
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